Tirate su le serrande perchè questo fine settimana comincia il campionato di Eccellenza.
Cari amici che, in maniera più autorevole ed interessante di me, argomentate di ovale in line, e tutti voi arguti ed esperti navigatori del web, tifosi, appassionati o semplici conoscenti, questo fine settimana inizia il massimo campionato italiano.
Dico “massimo” mica patate, dico “campionato” mica tresette, dico italiano mica Pro12.
E’ in questo torneo che si misura la crescita del movimento, è in queste dieci illustri contendenti che si vede e si sente parlare qualche dialetto comprensibile finalmente diverso dallo slang gallese o irish che abitua le scene trevigiane o aironiane.
In attesa ci dicano veramente a cosa serve questo campionato, che porta squadre senza speranza in Amlin Cup a prendere sonore batoste e la cui vittoria del titolo non porta su alcun lido europeo, ricordiamoci che questa manifestazione riesce a dare comunque incommensurabile gioia e lunghi festeggiamenti a chi la vince (salvo a Padova ma questo è argomento pur vero ma anche vecchio e patologico oramai).
Vuoi essere il numero uno in Italia? Da qui devi passare, dal campionato di Eccellenza.
Amo questo campionato perchè dice la verità sul rugby italiano, non mente, non ne è capace, è vetrina un po’ opaca magari ma pur sempre reale.
Dispiace vedere che troppi circumnavigano anche le più enormi sciocchezze di Pro12 o della Currie Cup e magari non sanno che Marco Suaria, Luca Bigi, Luca Di Cicco, Luca Varriale, Alessandro Furia e tanti altri ragazzi la danno tutta sul campo di Eccellenza per interpretare il vero rugby italiano, per diventare Campioni d’Italia .
Porte aperte, inizia la Eccellenza del rugby tricolore, con tutti i suoi difetti. Parlate anche di quelli, se proprio dovete, ma parlatene tanto, guardatela ma soprattutto vivetela questa Eccellenza, perchè questo è rugby.
Cari amici che, in maniera più autorevole ed interessante di me, argomentate di ovale in line, e tutti voi arguti ed esperti navigatori del web, tifosi, appassionati o semplici conoscenti, questo fine settimana inizia il massimo campionato italiano.
Dico “massimo” mica patate, dico “campionato” mica tresette, dico italiano mica Pro12.
E’ in questo torneo che si misura la crescita del movimento, è in queste dieci illustri contendenti che si vede e si sente parlare qualche dialetto comprensibile finalmente diverso dallo slang gallese o irish che abitua le scene trevigiane o aironiane.In attesa ci dicano veramente a cosa serve questo campionato, che porta squadre senza speranza in Amlin Cup a prendere sonore batoste e la cui vittoria del titolo non porta su alcun lido europeo, ricordiamoci che questa manifestazione riesce a dare comunque incommensurabile gioia e lunghi festeggiamenti a chi la vince (salvo a Padova ma questo è argomento pur vero ma anche vecchio e patologico oramai).
Vuoi essere il numero uno in Italia? Da qui devi passare, dal campionato di Eccellenza.
Amo questo campionato perchè dice la verità sul rugby italiano, non mente, non ne è capace, è vetrina un po’ opaca magari ma pur sempre reale.
Dispiace vedere che troppi circumnavigano anche le più enormi sciocchezze di Pro12 o della Currie Cup e magari non sanno che Marco Suaria, Luca Bigi, Luca Di Cicco, Luca Varriale, Alessandro Furia e tanti altri ragazzi la danno tutta sul campo di Eccellenza per interpretare il vero rugby italiano, per diventare Campioni d’Italia .
Porte aperte, inizia la Eccellenza del rugby tricolore, con tutti i suoi difetti. Parlate anche di quelli, se proprio dovete, ma parlatene tanto, guardatela ma soprattutto vivetela questa Eccellenza, perchè questo è rugby.
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