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RUGBY WORLD CUP

ITALIA ALLA PRIMA PROVA RWC: BENE, BRAVI, SETTEPIU’.

E’ piaciuta l’Italia contro l’Australia? E’ l’unico commento possibile visto che nessuno pensava di vincere questa partita e la risposta viene facile: bene bravi sette più.
Gli australiani rientrano in campo nel secondo tempo anche un po’ annichiliti sul sei a sei , dopo un primo tempo italiano fantastico,  e realizzano una meta ogni 5 minuti. Più che sufficienti per il bonus ma anche per il morale della truppa tricolore che si vede negata sul finale la propria meta da una insufficienza di vision del Gori italico più che da chissà quale impostazione difensiva dell’Australia.
Buona la touche, che cala vistosamente nel secondo tempo, ottima la mischia e chi dice “si sapeva” sbaglia perché qui davanti c’erano i campioni del Tri Nations 2011, gli azzurri corrono e tentano il gioco di “intelligenza”, lo trovano e si trovano bene sulle linee, buoni gli inserimenti da dietro finchè dura la partita, un discreto carattere in campo nel primo tempo da contrapporre ad una nebbia evidente nel secondo.  
Volete puntare il dito? Bhe, l’occasione c’è. KIrwan, l’allenatore neozelandese del Giappone, ci ha fatto vedere a Cesena con il suo Giappone una difesa spaventosamente avanzante, vere folate nipponiche che si sono ripetute in questo mondiale imbarazzando notevolmente la Francia e su quella il galletto ci ha rimesso un paio di penne.
L’Italia invece ha la difesa rallentante, coriacea, dura ma sulla linea, non si fa un passo oltre il vantaggio e si rallentano…..gli immancabili avanzamenti e i punti conseguenti  di un avversario potente come l’Australia. Il finale 32 a 6 è un buon risultato ma l’Australia ringrazi per i regali di una difesa che giocava un po’ troppo “standard”, senza coscienza delle potenzialità altrui.  
La mediana? La grande inquisita invece in campo c’era eccome, chi si aspettava poco ha avuto di più. Orquera in verità, si bhe, ‘nsoma.  Molto buono il Semenzato invece. Si vive benissimo anche senza quel pagliaccio di Gower che non avrebbe fatto niente di più.
Il mondiale continua, l’Italia c’è e promette bene.
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