Oggi è uscita la notizia che gli incontri italici del Sei Nazioni 2012 si giocheranno allo Stadio Olimpico.
Dopo aver atteso a lungo il responso sulla candidatura di varie città la FIR ha languidamente deciso che tutte le strade finiscono a Roma e, in questo tempo di piagnistei leghisti ed antileghisti in ogni dove, bhe non è nemmeno il caso di dargli torto.Il nostro suolo patrio attende ora trepidante le polemiche sul fatto che potevamo traferire la pompa magna seinazionalistica in altra città, le varie campane suoneranno dal proprio campanile ed allora per qualcuno era meglio Milano, altri Firenze e poi Udine, Genova, Catania, Casoria, Bormio, Scandiano, Vieste, Montenero di Bisaccia, Gallipoli, Arcore o Parma. A breve sorgerà anche la immancabile pagina facebook titolata “portiamo il Sei Nazioni al Sud” piangente per patologia da abbandono: perchè al Sud non si fa mai nulla.
In verità la sortita da stadio olimpico della FIR ha uno strano sapore in salsa di elezioni perchè, si sa, il prossimo anno si vota il “nuovo” Presidente federale ed allora uno stadio bello pieno con settanta/ottantamila posti coperti è un bel viatico, un onore ed un merito.
A me invece torna alla mente la finale del JWC di Padova e la solenne fischiata, zufolata, strombazzata presa dal cotanto Presidente federale dai diecimila dello stadio veneto.
Ecco che così apprezzo ancora di più la scelta dello Stadio Olimpico: ottantamila sono di più. Tutti meritati.
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